sabato 17 settembre 2011

mercoledì 14 settembre 2011

Piccola ma comoda

La camporella è una delle pratiche più diffuse, ci si apparta, si fa quel che si deve fare ma a volte le cose possono essere particolari o divertenti, a me è capitato una sera di uscire con una ragazza, iniziamo a girare per locali beviamo qualcosina e decidiamo di fermarci in un bar, mentre siamo lì che parliamo dalla porta entra un mio vecchio amico, uno di quelli che ho iniziato a frequentare dopo aver passato la line di confine, mi conosce e sa quali sono i miei vizzi, quali sono le mie debolezze e sa come farmi piacere.
Lo invitiamo ad unirsi a noi, era una serata tranquilla, non si aveva nulla in mente, ma lui voleva festeggiare, aveva appena comprato una Toyota Aygo, una di quelle scatole per scarpe con le ruote, quindi dopo qualche brindisi ai vecchi tempi, alle nostre vetture, al caso che ci ha fatto incontrare, il barista ci invita ad uscire, non perché siamo chiassosi, solo perché come normale un bar chiude presto.
Andiamo a fare un giretto su questa scatoletta, io ovviamente lo sfotto di continuo, ma in modo amichevole, sono contento per lui in realtà, almeno ora ha un mezzo tutto suo, mentre si vagava per le stradine della provincia in cerca di qualche locale aperto, prendo il mio cellulare dalla tasca ed invio un sms alla ragazza seduta dietro, schietto come sempre " Ti andrebbe una bella scopata? "
Passano pochi secondi ed arriva la risposta " Sì ", allora inizio ad indicare le stradine al mio amico, appena fuori da un boschetto gli indico un parcheggio isolato e gli dico di fermare la macchina.
Non so se capì subito il mio intento, in realtà l'eccesso di alcolici iniziava ad avere il suo effetto e la mia mente non era proprio lucida, ma in pochi minuti eravamo sui sedili posteriori.
Che dire? La macchina è piccola ma siamo riusciti a divertirci in tre, pensare che io trovavo appena comoda la mia WS, ora ho cambiato opinione.

giovedì 8 settembre 2011

Il primo contatto, devastante


Quando ero piccolo, avevo la fantasia, o meglio il desiderio/sogno della principessa e del principe, la favola della coppia eterna.
Così come accade a molti giovani, quando mi innamorai iniziai a premere sull'acceleratore, andai a convivere molto presto, ed altrettanto presto capii che quel sogno era una menzogna.
Non passò neppure un mese, quando, un po' per errore, un po' per curiosità lessi una pagina del diario della mia convivente, scoprii che ancora prima di prendere casa, di trovarle un lavoro e di farla entrare a pieno ruolo nella mia vita, le cose erano marce, lei aveva un altro, lo frequentava mentre noi si parlava di convivenza, si faceva sbattere da quest' uomo ( sposato ) ed addirittura temeva di essere in cinta proprio di lui.
Potete immaginare com quale gioia rientrassi a casa dopo il lavoro, ma con testa più adulta di quella che avrei dovuto avere per l'età, la affrontai, ne parlammo, perdonai, continuammo a convivere, anche se le cose erano diverse.
Ma questa è solo una parentesi che poco ha a che vedere con quanto volevo raccontare.
Una sera uscimmo in tre, io lei ed un mio amico, uno di quegli amici di vecchia data, quelli che mentre sei fuori per lavoro vanno a trovare la tua ragazza, si addormentano sul divano ecc.. ecc..
Andammo ad un ristorante cinese, dopo aver bevuto parecchie grappe e similari tornammo a casa, tutti brilli, lungo la strada le battute sul sesso erano molte, divertenti, spinte, leggere.
Giunti a casa, lo invitammo per un caffè, continuammo con le battute finao a che la stanchezza non ci fece pensare di andare a dormire, ma qua viene il bello, sulla porta, per i saluti, quello mi infila la lingua in bocca, la cosa, forse per l'alcool, mi eccitò, lo invitai a restare per la notte.
Sotto le coperte preso da un po' di lussuria, afferrai la mano della mia ragazza e la posai sul suo arnese, lei non si tirò in dietro, poco dopo le lingue ed i corpi erano fusi in un unico movimento.
Facemmo sesso quasi tutta la notte, provai lì il piacere di succhiare un uomo, di essere succhiato mentre leccavo la mia donna, di scoparla mentre succhiava.
La mattina dopo, quando tutti riprendemmo le funzioni base dei nostri cervelli, il silenzio prese il controllo, lui si alzò, si vestì e se ne andò, noi restammo ancora nel letto per delle ore, in silenzio.
Il senso che tutti provammo non era piacevole, anzi, avremmo voluto cancellare quanto accaduto.
Passarono mesi prima che potessimo nuovamente uscire assieme senza avere una sensazione di schifo per l'accaduto.
Poi le cose cambiarono nunovamente, non eravamo più amici, non eravamo più amanti e neppure adulti, la lussuria svelata ci cambiò, in modo inaspettato.
Tutti avevamo passato la linea che divide i lussuriosi dai comuni, la stessa linea che sposta il confine del normale, che non ti permette di tornare in dietro ma di andare avanti, perché un passo in dietro significa odiarsi.
Ora siamo tutti liberi, le nostre menti sono più aperte ( e non solo quelle ).



Quell'esperienza mi cambiò radicalmente, capii che spesso quello che può eccitarci nella fantasia può distruggerci nella realtà, da allora ogni azione fu ben pondereata, ogni cosa fatta, fu fatta dopo aver pensato ad ogni possbile conseguenza.

sabato 3 settembre 2011

Ristorante 1

Avevo 24/25 anni, ora non ricordo di preciso, all'epoca avevo una storia pressoché fissa, venni invitato ad una cerimonia ufficiale tra parenti, a questo evento invitarono anche la mia compagna.
Anche se l'evento in sè rischiava di essere una trituratura di maroni ci andammo, presenziammo alla cerimonia e poi seguimmo il corteo in un agriturismo a svariati chilometri dalla chiesa.
Davanti a me la cugina che aveva acceso i miei desideri incestuosi in giovane età, al suo fianco il marito, al mio la mia donzella, vino e cibo in abbondanza, le battute erano sempre a portata, di tanto in tanto l'occhio mi cadeva nella sua scollatura, per riprendermi decisi di mandare un sms alla mia ragazza " vai in bagno e togliti le mutande " lei si alzò ed eseguì l'ordine, il suo viso lasciava trasparire l'eccitazione che l'aveva colta.
Mentre il pranzo continuava e i discorsi iniziavano ad ammosciarsi, le infilai una mano sotto la gonna, iniziai a toccarla, quando non riuscì più a trattenersi dette un colpo di tosse ed allontanò la mia mano, si alzò e si diresse in bagno, la seguii.


Il bagno di questo posto era immenso, fatto a L, all'entrata i lavandini, poi giravi l'angolo e trovavi le porte dei cessi, entrò nell'ultima, io dietro a lei, posò la schiena al muro, io mi abbassai davanti a lei, le alzai la gonna ed iniziai a leccare il suo frutto, era eccitatissima, ed io come lei.
Il vociare festoso della gente ci eccitava ancora di più, estrassi il mio arnese, lei si abbassò e ricambiò il favore, poi si alzò, le presi la gamba sinistra e mi avvicinai a lei che abbassò la mano, indirizzando il mio sesso al suo.
Non avevamo molto tempo, ma il rapporto ebbe il suo corso, di tanto in tanto sentivamo gente che entrava, parlottava, ignara di quanto noi si stava facendo.
Tornati al nostro tavolo, ricominciammo a parlare come se nulla fosse accaduto.
Mia cugina però di tanto in tanto sembrava diventare verde d'invidia.

venerdì 2 settembre 2011

20/11/2004

Quel periodo oscuro della mia vita, dove rinnegavo me stesso e vivevo dentro una bolla di maschere senza anima.
Quella sera uscii senza auto, mi feci accompagnare da un amico fino al pub che frequentavamo entrambi, gli dissi di non preoccuparsi, avrei dovuto incontrare una persona e mi avrebbe riaccompagnato a casa.
Quando se ne andò presi il mio telefono e mandai un sms al mio contatto, ( una tizia che avevo conosciuto in chat, ci eravamo sentiti un paio di volte per telefono, mi disse che sarebbe venuta dalle mie parti, le offrii premurosamente il tetto per la notte e lei accettò ) passò poco più di mezz'ora e ricevetti risposta: "sono ancora in autostrada, credo di poter essere lì tra un'ora circa... un bacio principe nero ".
"Cazzo", pensai, "Sto ascoltando una band che suona veramente di merda, sono già al secondo litro di birra ed inizio a barcollare, finisce che collasso... chi se ne fotte!!! "
Ordinai dell'altra birra ed uscii, non faceva particolarmente freddo, mi accesi una sigaretta e mi intrattenni un po' col buttafuori del locale, rientrai solo per ridare il boccale, quando vidi un amico che non incontravo da almeno un anno, iniziammo a parlare, il tempo passò e con esso un'altra birra, ormai ero completamente sbronzo.
Il telefono iniziò a vibrare, lo estrassi dalla tasca e vidi che era lei, salutai ed uscii. L'appuntamento era ad un paio di traverse dal pub, nei pressi della fontana vicino alla stazione ferroviaria, mi incamminai con le mani infilate in fondo alle tasche, ormai l'aria s'era fatta pungente.
Ricordo i contorni sfumati, il quasi totale silenzio tra palazzi dormienti, qualche cane che abbaiava in lontananza.
Arrivai al viale alberato, vidi una macchina fermarsi, aprii la portiera e mi sedetti, completamente sfatto dall'alcool, ma anche in quello stato capii di aver sbagliato, al volante c'era un tizio sui quaranta che mi stava fissando terrorizzato, chiesi scusa e scesi, mi diressi al distributore di tabacchi e, mentre faticavo ad inserire la banconota, il cellullare vibrò, risposi, lei era lì, le dissi di guardare verso il tabacchino, ci mise un po' ma mi vide, mi caricò e partimmo alla volta del mio appartamento.
Probabilmente si aspettava qualcosa di particolare, sopratutto visto che ci metemmo a letto completamente nudi, avevo pensieri molto sporchi, ma ero troppo ubriaco per metterli in pratica, mi addormentai abbracciandola.
La mattina seguente, mi alzai presto, preparai il caffè e senza false timidezze lo portai in camera restando nudo, stranamente lei mi sembrò un po' intimorita, ma dopo il caffè, qualche battuta ed una sigaretta, passammo il resto della mattinata a giocherellare con i nostri corpi, sempre più eccitati e complici.
Fu l'ultima volta che la vidi.

mercoledì 31 agosto 2011

Appuntamenti notturni

Quella notte la porta è restata aperta, io come ben sapevi ero a letto.
Sei entrato sicuro ma silenzioso, ti sei spogliato prima di entrare in camera, il tuo bel pezzo di carne dura mi si è posato sulle labbra, tu hai acceso la luce, ho aperto gli occhi e mi avevi messo davanti la foto della mia fidanzata, immediato l'effetto dell'eccitazione.
Ti ho succhiato e masturbato fino al tuo godimento, hai sfruttato la mia lussuria ancora accesa per trattarmi come una cagna.

martedì 30 agosto 2011

Crisi o Amore?


Mi sono cimentato in un'ultima porcata, ho partecipato ad un'orgia mascherata bisessuale, una delle mie preferite fino a poco tempo fa, corpi senza nome ed anima che s'intrrecciano in un coacervo lussurioso, piacere senza preciso scopo.
Quando tutto finì ed il mio corpo esausto mi chiedeva clemenza il mio neurone ha reagito in modo strano, poiché la sensazione che percepivo, non era quella dell'appagamento, avevo addosso un senso pesante di solitudine.
Mi mancava la tua complicità, nulla è più soddisfacente in tua assenza, mi mancano le tue labbra, i tuoi seni perfetti, il sapore del tuo sesso, il profumo della tua pelle.
Senza te ormai sono un peccatore non appagato, credo che rifiuterò il prossimo invito se tu non potrai essere al mio fianco, se non potrò godere della tua vista.