giovedì 8 settembre 2011

Il primo contatto, devastante


Quando ero piccolo, avevo la fantasia, o meglio il desiderio/sogno della principessa e del principe, la favola della coppia eterna.
Così come accade a molti giovani, quando mi innamorai iniziai a premere sull'acceleratore, andai a convivere molto presto, ed altrettanto presto capii che quel sogno era una menzogna.
Non passò neppure un mese, quando, un po' per errore, un po' per curiosità lessi una pagina del diario della mia convivente, scoprii che ancora prima di prendere casa, di trovarle un lavoro e di farla entrare a pieno ruolo nella mia vita, le cose erano marce, lei aveva un altro, lo frequentava mentre noi si parlava di convivenza, si faceva sbattere da quest' uomo ( sposato ) ed addirittura temeva di essere in cinta proprio di lui.
Potete immaginare com quale gioia rientrassi a casa dopo il lavoro, ma con testa più adulta di quella che avrei dovuto avere per l'età, la affrontai, ne parlammo, perdonai, continuammo a convivere, anche se le cose erano diverse.
Ma questa è solo una parentesi che poco ha a che vedere con quanto volevo raccontare.
Una sera uscimmo in tre, io lei ed un mio amico, uno di quegli amici di vecchia data, quelli che mentre sei fuori per lavoro vanno a trovare la tua ragazza, si addormentano sul divano ecc.. ecc..
Andammo ad un ristorante cinese, dopo aver bevuto parecchie grappe e similari tornammo a casa, tutti brilli, lungo la strada le battute sul sesso erano molte, divertenti, spinte, leggere.
Giunti a casa, lo invitammo per un caffè, continuammo con le battute finao a che la stanchezza non ci fece pensare di andare a dormire, ma qua viene il bello, sulla porta, per i saluti, quello mi infila la lingua in bocca, la cosa, forse per l'alcool, mi eccitò, lo invitai a restare per la notte.
Sotto le coperte preso da un po' di lussuria, afferrai la mano della mia ragazza e la posai sul suo arnese, lei non si tirò in dietro, poco dopo le lingue ed i corpi erano fusi in un unico movimento.
Facemmo sesso quasi tutta la notte, provai lì il piacere di succhiare un uomo, di essere succhiato mentre leccavo la mia donna, di scoparla mentre succhiava.
La mattina dopo, quando tutti riprendemmo le funzioni base dei nostri cervelli, il silenzio prese il controllo, lui si alzò, si vestì e se ne andò, noi restammo ancora nel letto per delle ore, in silenzio.
Il senso che tutti provammo non era piacevole, anzi, avremmo voluto cancellare quanto accaduto.
Passarono mesi prima che potessimo nuovamente uscire assieme senza avere una sensazione di schifo per l'accaduto.
Poi le cose cambiarono nunovamente, non eravamo più amici, non eravamo più amanti e neppure adulti, la lussuria svelata ci cambiò, in modo inaspettato.
Tutti avevamo passato la linea che divide i lussuriosi dai comuni, la stessa linea che sposta il confine del normale, che non ti permette di tornare in dietro ma di andare avanti, perché un passo in dietro significa odiarsi.
Ora siamo tutti liberi, le nostre menti sono più aperte ( e non solo quelle ).



Quell'esperienza mi cambiò radicalmente, capii che spesso quello che può eccitarci nella fantasia può distruggerci nella realtà, da allora ogni azione fu ben pondereata, ogni cosa fatta, fu fatta dopo aver pensato ad ogni possbile conseguenza.

6 commenti:

  1. In effetti il problema (tra virgolette) è ben quello...quando passi quel confie non si torna più indietro.
    Capisci che si è creato una sorta di divario tra te e il resto del mondo,e che nessun altro se non qualcuno che quel confine l'ha passato,potrà comprenderti.
    Alex

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  2. non credo lo farei mai con un amico....
    preferirei farlo con un estraneo....
    che non ti lasciano l'amaro in bocca, per continuare poi con l'amicizia!

    Cmq posso dirti che ti invidio.....

    B.

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  3. Magari è vero quello che dici tu... che certe fantasie dovrebbero restare tali... ma... magari semplicemente si possono realizzare con qualcuno che non sia amico fino a questo punto...

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  4. @Noir grazie per il saluto, passerò a trovarti presto.

    @Alessandro-Merlino, in effetti quel confine divide le mentalità, la cosa divertente è che è molto più facile essere aggrediti da chi non lo ha passato, mentre chi lo ha passato difficilmente aggredisce chi non l'ha fatto, al massimo lo invita dolcemente a passarlo hihihihi.

    @Bionda, Non era una cosa prevista nè organizzata, se avessimo deciso di farlo per provare, probabilmente non l'avremmo fatto con un amico...

    @DolcePrinciFessa, mi è capitato di realizzare altre fantasie, ma una volta trasformate in realtà, hanno perso tutto il loro fascino, alcune hanno anche smesso di eccitarmi.

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  5. Concordo con le ultime frasi. A volte il bello delle fantasie è proprio che sono fantasie. La loro realizzazione le distrugge e distrugge anche un pezzo di noi stessi. Lo dico ma in realtà non posso sostenerlo a spada tratta, in quanto non ho mai passato il confine. Ho sempre avuto paura del dopo, non so se è bene o se è male, restare con il 'rimpianto' o averne il rimorso. Comunque sia, se mai dovessi varcare la soglia sicuramente non con amici.

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